FLESH
performance/danza/installazione
FLESH (dall’inglese: carne) è una riflessione cruda, diretta, esplicita e schierata sul corpo femminile come oggetto di commercio, di sfruttamento, di piacere, di dolore. La protagonista assoluta della scena è una donna, che parla del proprio corpo attraverso il proprio corpo e ciò che da esso viene evocato, attraverso immagini e paesaggi sonori. L’intimità creata in scena rimanda continuamente a uno scenario più ampio: quello della tratta, della prostituzione, dello sfruttamento, dell’emarginazione. FLESH è un dialogo serrato tra l’intimità e la socialità dell’esperienza della donna nel business del sesso, dove la sessualità non è solo un fatto privato e libero, ma anche culturale, economico, determinato dal menù sul quale viene ordinato. La donna in scena si muove con le immagini e le voci di milioni di donne che testimoniano una stessa comune esperienza, quella cioè di una certa cultura del sesso, tendenzialmente violenta e che lascia segni sul corpo di chi v’è passata attraverso.
La donna in scena si muove con le immagini e le voci di milioni di donne nel mondo,
che testimoniano una medeima comune esperienza: quella di una certa
cultura del sesso violenta e patriarcale, che lascia segni
sui corpi di chi vi passa attraverso.
Un linguaggio integrato corpo – suono - immagini per parlare di un fenomeno complesso da una prospettiva che drammaturgicamente pone l’una di fronte all’altra l’esperienza “micro” - individuale, intima, umana - e quella “macro” - del mercato del sesso, dell’emarginazione sociale, dell’illegalità. Lo sviluppo performativo di FLESH si muove a partire dalle registrazioni delle voci di vittime di tratta e di donne emarginate incontrate durante la ricerca sul campo, le quali confluiscono in un lavoro di sound design che costituisce la spina dorsale della performance.
Attorno a questo nocciolo performativo si muove il lavoro di visual design, che continuamente crea, trasforma, ridefinisce lo spazio attorno al corpo e al suono di FLESH, evocando scenari che amplificano i significati della narrazione gestuale.
I contenuti di FLESH provengono dallo svolgersi del progetto 5 VOICES FOR 1 sull’emarginazione femminile, che – grazie al sostegno del Ministero della Cultura e dell’Arte austriaco – ha intervistato, registrato e lavorato creativamente con donne ex vittime di tratta, ex prostitute e donne emarginate in generale. Inoltre da un’ampio studio bibliografico e cinematografico.
Direzione artistica Angie Rottensteiner
Performance Silvia Ribero
Dramaturgia Veronika Schwarz
Visuals Francesca Centonze
Sounddesign Angie Rottensteiner
Video cut Francesca Centonze
Con le voci di Amoru, Betzabel, Blessing, Daniela, Evelyn, Hope, Fatima, Juliette, Messy u.a.
In collaborazione con LEFÖ IBF e FOOTPRINT Austria
Sostegno di im_flieger
Una produzione di BILOURA Intercultural Arts Collective