SINKING ISLANDS
concerto performativo
Dentro il mio sangue,
ora sommersa, ora guizzante,
sono già stata qui,
all’inizio del mondo.
Ho già visto,
nei tuoi occhi azzurri e bellissimi,
le spiagge di tappi di plastica e madreperla.
Come le vedo ora per la prima volta, sommerse.
Il 1° aprile 2022 esce l’album “Sinking Islands” della band onirica SATOYAMA, un viaggio musicale incentrato sul tema dell’innalzamento dei mari a causa antropica, testimonial per l’ONG Sea Shepherd Italia. A partire dalla produzione musicale, in collaborazione con BILOURA nasce un concerto performativo che si pone come un potenziamento dell’ascolto in chiave di esperienza performativa,
attraverso azioni sceniche che ondeggiano, vorticano, sfiorano, sommergono, cantano.
Con una scena circolare e una situazione immersiva per lǝ spettatorǝ, la performance attraversa il concerto come un incontro con il mare, con la terra che esso carezza e inghiotte, con l’agghiacciante necessarietà del loro amplesso e con la poesia possibile (possibile?) dell’epoca in cui viviamo: quella della previsione della fine del mondo. Rito poetico, offre una prospettiva sui temi della crisi climatica meno antropocentrica,
in cerca della bellezza rimasta a questo nostro qui-e-ora, situato verosimilmente a un passo dalla fine.
Una drammaturgia di teatro-danza, costruita attorno alla spina dorsale di Sinking Island: la musica. Questo requiem poetico, dove palpita la possibilità di cogliere la bellezza che c’è persino di fronte alla fine e – così facendo – anche di guardarla in faccia, utilizza linguaggi musicali, fisici e poetici per creare un’esperienza dell’affondare. Partendo dal prendere contatto con questi due elementi protagonisti - mare e terra - ci si addentra pezzo dopo pezzo in una dimensione che sempre più sospende l’umano moderno e interroga forze senza tempo, le quali da sempre dominano sogni e incubi del genere umano. Lǝ performer di SINKING ISLANDS collaborano senza compartimenti stagni, passandosi il ritmo, la voce, il gesto, il costume. Sono anch’essǝ un ecosistema, un arcipelago, interdipendenti, inesorabilmente connessǝ: ciò che accade a nord viene accusato sempre anche a ovest. La scena è circolare e le isole dei musicisti sono distribuite tra il pubblico,
la plastica è un materiale centrale della messa in scena,
funziona da scenografia, da costume e da strumento,
a rammentare come di ciò si stia parlando
in virtù di un disastro ambientale concreto.
Silvia Ribero | performer, voce
Angie Rottensteiner | performer, violino
Luca Benedetto | performer, tromba e synth
Christian Russano | performer, chitarra
Marco Bellafiore | performer, contrabbasso
Gabriele Luttino | performer, percussioni
Marco Perino | audio
Michel Domaine | operatore video
Andrea Carlotto | editing video
Davide Bruschetta | foto
Federico Russano | luci
TZARINA Sara Casiccia | poesie
Grazie al Teatro Bertagnolio di Chiaverano, Morenica, Renato Cravero, lo ZAC! di Ivrea, Giulio Cristofori, Alessandro Beata
UNA PRODUZIONE BILOURA - SATOYAMA