PROGETTI / EFFIMERIA
EFFIMERIA è un progetto artistico e culturale di lungo termine. Tratta il tema della morte, imprescindibilmente connesso a quelli di vita, salute e malattia. Tutte parole forti, ma che non descrivono alcunché di definito, giacché non è possibile tracciare l'esatto confine tra una e un'altra.
BILOURA è partita dalla constatazione che la maggior parte di noi occidentali attraversa le esperienze intorno alla morte in maniera altamente traumatica. Questa è la realtà, ma non è la sola, e sicuramente non la sola possibile. Le nostre tradizioni e quelle di altri ci possono restituire la possibilità di vivere questi momenti dolorosi con spirito più lieto. Vivere questi momenti. La riflessione si dirige alla vita e ai viventi, per cercare lo spazio di una riflessione, di un dialogo, di una suggestione, che innalzino la qualità di queste esperienze.
Di morte si può ridere, si può far poesia, di sicuro la si può celebrare e considerarla maestra. Perché l'esperienza del limite è utile: avvalora l'esistente.
Certo a nessuno piace parlarne... Nell'era dell'eterna giovinezza e del materialismo chi ha voglia di fermarsi a pensare a ciò che invecchia, si ammala, olezza?! Sfortunatamente, accadrà a tutti. E ci coglierà sempre impreparati e soli, finché non impareremo a “tornare sani di mente” e rimettere la morte dove è sempre stata: vicina, naturale, accettabile.
L'obiettivo primario di EFFIMERIA è aprire uno spazio che al momento non c'è e dialogare attraverso più di un linguaggio, in più di un momento, in più di un luogo, per dare voce, senza dare lezioni, a un bisogno vero, reale, riscontrabile; un'urgenza trasversale a ceti sociali, religioni, genere, etnie, età. E cioè il bisogno di esprimere ed elaborare le esperienze umane intorno alla morte, giacché le alternative alla condivisione sono l'isolamento, il dolore e la disperazione.
EFFIMERIA vuole riflettere con grazia, con ironia, con poesia, magari con leggerezza e con tutti gli altri colori che sono utili a liberare la morte dalla sfera oscura dello spaventoso tabù.
2015-2018
EFFIMERIA ha organizzato in Canavese, in Italia e all'estero sessioni di ricerca e studio, dibattiti, creazione teatrale, ricerca sulle espressioni culinarie intorno alla morte, performance work in progress, spettacoli. Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto il progetto, in molti diversi modi, abbiamo potuto incontrare un vasto pubblico e aprire molti spazi di condivisione e riflessione.
Sono stati organizzati, all'interno del programma di ricerca:
- una sessione di studio del materiale tradizionale locale presso il Centro Etnologico Canavesano
- una sessione di studio sulla relazione tra alimentazione e malattia, presso lo Chef Giovanni Allegro
- una sessione di studio sull'elaborazione creativa, presso il gruppo di studio "Narravita" dell'ASLTO4
- una sessione di studio sulla storia e l'antropologia della morte, presso la Tanatologa Marina Sozzi, Presidente di InfineONLUS
- una sessione di studio sulla realtà del fine-vita oggi in Italia, presso Hospice di Salerano
- una sessione di studio sulle problematiche della relazione medico-paziente, presso Polo di Formazione e Ricerca OFFICINA-H di Università degli Studi di Torino, Facoltà delle professioni infermieristiche di Ivrea e presso la Bioeticista Giusi Venuti
Sono stati organizzati numerosi eventi aperti al pubblico:
- tre conferenze-spettacolo, coordinate dalla Filosofa Sophie Brunodet, con relatori di competenze riconosciute provenienti da tutta Italia, una delle quali ospitata al festival della parola "La Grande Invasione" di Ivrea, un'altra ospitata dal II Congresso Nazionale di Medicina Narrativa
- una produzione teatrale sull'elaborazione del lutto, basata sulle 5 fasi du Kubler-Ross: MEMENTO
- una residenza artistica di sei mesi tra Italia e Brasile per sei artisti di quattro diverse culture, che hanno dato vita allo spettacolo di ricerca “SPIRO” e all'installazione artistica "THE GARDEN" in collaborazione con l'artista brasiliano Baghavan David.
- un'installazione artistica itinerante, a cura dell'artista canavesano Luca Zurzolo, ispirata alla relazione tra vita e morte nel ciclo naturale della crescita e del consumo degli alimenti
- un banchetto teatrale capitanato dallo chef di fama nazionale Giovanni Allegro, esperto di cucina salutistica e di relazione tra alimentazione e malattia
- una produzione teatrale conclusiva del progetto, AMARSIAMORSI, anteprima work in progress preso Nuova Fiera del Canavese 2017, prima nazionale prevista per aprile 2018 al Festival POVERARTE di Bologna.
SOSTENITORI DEL PROGETTO
LIBERI DONATORI
TERRITORIO