ARDA è un collettivo informale composto da nove artistə provenienti da diversi percorsi professionali, discipline artistiche e radici culturali, che conduce una ricerca a lungo termine sull’artivismo inteso come pratica trasformativa. Il gruppo esplora in profondità il potenziale delle arti performative nel rinnovare i propri linguaggi e modelli operativi, attingendo strumenti e visioni dall’ecologia, dal femminismo intersezionale e dalle pratiche attiviste, con l’intento di generare un impatto positivo e duraturo sul tessuto sociale.
Attraverso una pratica collettiva, orizzontale e decostruttiva, ARDA interroga criticamente il proprio ruolo, il sistema dell’arte e le convenzioni che ne governano la produzione, per affrontare con radicalità e immaginazione le sfide del presente. Il gruppo si fa portatore di una visione del mondo più giusta, attenta, sensoriale, ludica e desiderante—una visione che si nutre di ascolto, di pluralità e di sogni condivisi.
Il loro primo incontro avviene nel contesto della rassegna POLIMORFA, progetto comunitario ideato e curato da BILOURA nelle valli alpine della Valchiusella. È lì, durante la terza e quarta edizione del festival, che i nove artistə collaborano a creazioni collettive con la popolazione locale e creano i spettacoli RIVOLUTION (2023) e MY HOUSE IS AT WAR (2024). Da quell’esperienza germoglia un’intesa profonda: una comunanza di valori, visioni e principi operativi che si concretizza nel desiderio collettivo di proseguire un cammino artistico. Nel corso degli ultimi anni, ARDA ha avuto l’opportunità di sviluppare e affinare metodologie originali per l’artivismo durante tre residenze artistiche internazionali: a Malta (2023), a Torino (Italia, 2024) e in Galizia (Spagna, 2025), grazie al sostegno di importanti enti e programmi europei (tra cui EFFEA, Interplay Festival, Culture Moves Europe, A Casa Vella).
Al centro del percorso metodologico di ARDA si colloca una pratica artistica lenta, profonda e sostenibile, capace di rispettare i ritmi umani e ambientali, e di generare valore culturale, sociale ed economico durevole. Attraverso la creazione di un linguaggio espressivo proprio e la strutturazione di codici artistici originali, il collettivo affronta tematiche complesse e interconnesse: dalla partecipazione civica all’inclusione sociale, dall’impegno comunitario alla crisi ecologica.
ARDA si avvicina ora alla sua prima produzione performativa. Nei mesi di novembre e dicembre 2025, il gruppo si riunirà per una residenza creativa di sei settimane, grazie al sostegno dell’Arts Council Malta, per dar vita a uno spettacolo intorno al tema cruciale della decolonizzazione. Il progetto si propone di analizzare la memoria collettiva e le politiche dell'identità, valorizzando la posizione di Malta come crocevia mediterraneo per indagare le intersezioni tra identità europee e africane.
ARDA si compone di: Chiara Bosco (Italia), Elena Brea (Spagna), Deborah Falzon (Malta), Claudia Sanchez (Spagna), Bojan Milosavljevic (Serbia), Kjersti Nilsen (Belgio), Silvia Ribero (Italia), Angie Rottensteiner (Austria) e Julienne Schembri (Malta).